Credono di mostrare coraggio, invece rischiano solo la vita

Oggi uno degli aspetti legati all’uso distorto della tecnologia è quello dei KILFIE o selfie killer, ossia i selfie in cui, pur di ottenere visibilità, like e condivisioni si rischia anche la vita. I dati del fenomeno sono preoccupanti, in quanto l’8% degli adolescenti è stato sfidato a fare un selfie estremo e 1 adolescente su 10 ha fatto un selfie mettendo a rischio la propria incolumità, per dimostrare il proprio coraggio. La percentuale sale nei più piccoli, dagli 11 ai 13 anni, raggiungendo il 12%. “Stiamo assistendo ad un numero sempre più in crescita di adolescenti che si fanno del male pur di scattare un selfie estremo, un’immagine al limite,  arrivare dove gli altri non hanno il coraggio di arrivare e dimostrare al pubblico dei social ciò che si è riusciti a fare. In un certo senso, lo fanno per rinforzare il proprio ruolo social e sociale, dimostrare a se stessi il proprio valore, senza capire realmente la gravità di certe condotte e che si rischia anche di morire: da qui il nome di selfie killer” spiega la dott.ssa Maura Manca.